
Alla Baia d’Argento arrivò una famiglia di tennisti romani. Era la prima estate che passavano alla spiaggia di Saporetti. Ricordo che si presentarono in spiaggia, appena arrivati un pomeriggio di una giornata di fine giugno con un mare abbastanza mosso. Io ero lì con i miei fratelli ed i miei genitori.
Una delle figlie, la maggiore si tuffò in acqua proprio vicino a me ed io, timidamente cominciai a chiacchierare con lei. Da veterano del posto mi davo arie e le promisi di introdurla nella nostra comitiva. Susanna, questo era il suo nome, era bellissima e con un sorriso che mi aveva stregato. Penso che avesse, se ricordo bene 14 anni, ma era già una donna nelle fattezze e nel modo di relazionarsi…Un . paio di giorni sempre insieme…io però dovevo partire per l’Inghilterra e quindi, a malincuore la salutai ripromettendomi che al mio ritorno, dopo un mese, ci avrei provato… mi piaceva da morire.
Il mese in Inghilterra lo passai a pensare a lei, al suo bel sorriso, al corpo da favola e alla voglia di rivederla….Appena tornato la cercai in piazzetta, da Gianni, dove tutti noi ci riunivamo nel pomeriggio. La vidi arrivare su una vespa bianca condotta da un certo Mario…Mi batteva il cuore. Lei mi buttò le braccia al collo e mi diede appuntamento per la mattina successiva in spiaggia…aveva tante cose da raccontarmi.
La mattina dopo seduti in riva al mare ci scambiammo i nostri racconti e lì provai un gran dolore. Susanna due giorni dopo la mia partenza si era fidanzata con Mario…
Piansi tanto!
Un bel po’ di anni dopo vidi in televisione suo fratello a Sanremo, Luca Barbarossa, alzai il telefono e chiamai a casa loro. Mi rispose la mamma, parlammo della cosa meravigliosa che Luca aveva fatto, le chiesi di Susanna, ma senza in realtà nemmeno ascoltarne la risposta.
Lei non ha mai saputo quanto io abbia sofferto per un amore mai nato. Eppure da ragazzi è così, gli amori nascono e muoiono senza che magari uno dei due non lo sappia mai.
Oggi, mentre mi apprestavo ad aprire FB, mi è tornata alla mente quella giornata dove il cuore mi batteva forte, forte!