Se ne discute, si litiga, si prendono posizioni forti, ma dove sta la verità?
Da sempre a mio avviso ed oggi più che mai il rapporto fra mandante e mandatario è un rapporto basato su forti contraddizioni. Si parla dell’agente imprenditore, ma lo stesso è legato da regole che hanno poco della libertà imprenditoriale nel business perché non lineare e legato da un accordo datato 2003.
Io ho sempre pensato che, a parte le regole contrattuali o normative, nel nostro mondo dovrebbe vincere la logica.
ART. 2 – Agente – Contratto di agenzia.
“I comma – E’ agente di assicurazione colui che, iscritto all’Albo nazionale degli agenti di assicurazione, mettendo a disposizione del pubblico la propria competenza tecnica, svolge stabilmente in forma professionale ed autonoma l’incarico di provvedere a proprio rischio e spese, con compenso in tutto od in parte a provvigioni, alla gestione ed allo sviluppo degli affari di una agenzia.“
Così recita appunto l’accordo di cui sopra. Ebbene “provvedere a proprie spese (imprenditore) alla gestione e sviluppo degli affari”, quindi di fatto alla relazione con la clientela che trova l’agente. Di contro l’impresa assicurativa retribuisce l’agente per questo operato attraverso il pagamento delle provvigioni. Tralasciando quindi gli aspetti giuridici legati al rapporto fra le due imprese mi viene da dire che la questione si risolve con la logica e cioè l’agente ha per sua natura la proprietà del dato (informazioni) che è necessario nella gestione del cliente mentre l’impresa oltre alla proprietà del dato avrà la proprietà del cliente qualora, in occasione della cessazione del mandato, liquiderà il portafoglio all’agente. Troppo semplicistico? A mio avviso semplicemente logico!