Oggi vorrei commentare un articolo apparso sul Corriere della Sera: ” Unipol, balzo dell’utile cresce del 169%, salgono i premi”.
Letto il titolo il mio primo pensiero è stato: “chissà quanti soldi ancora andranno a Carlo Cimbri”, pensiero che ho messo su FB e che chiaramente ha suscitato subito reazioni a difesa del manager bolognese.
Poi ho letto l’articolo dove in realtà si spiega piutto sto bene il perchè di questo risultato eccezionale ” Crescono gli utili di Unipol grazie al minor impatto degli incidenti d’auto causa lockdown e grazie a Bper — di cui la compagnia assicurativa ha quasi il 20% — per effetto dell’acquisizione degli oltre 600 sportelli ex Ubi banca. Solo quest’ultima posta ha prodotto nei conti trimestrali del gruppo Unipol una rivalutazione di 119 milioni, contabilizzata a patrimonio netto.“
Quindi tutto dipende dal lockdown e dall’aver acquistato UBI BANCA, cionostante l’AD ne beneficerà ulteriormente economicamente. In un paese di pandemia, quando molte attività sono fallite ci sono aziende che ancora oggi strapagano i propri manager. Ma c’è di più, mentre Unipol ingrassa a dismisura, sembrerebbe che 17 agenti (notizia che girava sui social ma che non sono riuscito a verificare) molti dei quali in sud Italia, siano stati revocati. La cosa strana che i sindacato non ne fa menzione, AUA nemmeno, ma che se fosse vero, in un momento in cui non sono consentiti i licenziamenti, sarebbe gravissima.
Questa è l’Italia, un paese dove si è gestita la Pandemia in maniera caotica, dove regioni come la Lombardia sono state oggetto di scandali, dove si parla del ruolo centrale dell’agente di assicurazione, ma in realtà si continuano le revoche, dove si lotta per un Regolamento 45 che stranamente solo ora ci si accorge che crea dei danno agli intermediari (approvato ad agosto 2020, che rivedeva alcune norme del 2017, che è entrato in vigore il 31.3.2021 e a maggio 2021 si fanno interrogazioni parlamentari sull’argomento).
…e l’Italia giocava alle carte!